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BolzanoFestivalBozen 2013
28.07.-05.09.
 



 

29.07.-26.08.2015
Antiqua Programma Concerti 2011 Bolzano Festival Bozen
 
ORCHESTRE MUSICA E GIOVENTÙ

19/08/2015
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19.08 | ore 20.30

Teatro Comunale
  

GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER
HERBERT BLOMSTEDT Direttore

 

Anton Bruckner
Sinfonia n. 8

 

 

Ore 19 

Introduzione al concerto di Giacomo Fornari e Fabio Neri
 

Biglietti:
Intero: 33,00 €
Over 65, Associazioni culturali e possessori del “Documento di volontariato sociale”: 20,00 €

Under 26: 15,00 €

 

 

 

 

La Sinfonia Tardoromantica

Nella Vienna culturalmente vivace della seconda metà dell'Ottocento il mondo musicale era diviso in due fazioni: da una parte il rigore formale dei “classicisti” impersonati da Johannes Brahms e supportati dal critico e filosofo Hanslick; dall'altra i “wagneriani”, il cui epigono si ritrova nella personalità di Bruckner. Monumentalità formale, ampiezza del discorso musicale, grandiosità sonora caratterizzano l'Ottava Sinfonia del “quarto B” della storia musicale tedesca dopo Bach, Beethoven e Brahms. Un'opera per molti versi ambiziosa, per dimensioni e per il suo processo creativo durato sei anni (1884-1890), terminato con quell'annotazione catartica “Alleluja!” sull'ultima pagina del manoscritto. Pochi anni dopo, nel 1893, la grande tradizione sinfonica europea avrebbe incontrato la musica d'oltreoceano: il 16 dicembre 1893 Anton Seidl dirigeva alla Carnegie Hall di New York la Nona Sinfonia “Dal Nuovo Mondo“ di Dvorák, alla presenza del compositore che all'epoca era stato chiamato come direttore del locale National Conservatory. Si inaugurano così nuovi mondi espressivi anche per il genere della sinfonia tardoromantica, che qui risente dell'influsso di musiche dei nativi americani e degli spirituals afroamericani.
L'eredità sinfonica di questi compositori verrà ben presto raccolta da Mahler, che tra il 1901 e il 1902 compose la sua sua Quinta Sinfonia, un lavoro che segna una svolta nella poetica dell'autore. Caratterizzata da ampissime dimensioni e un corposo organico strumentale, la Quinta si separa dalle sinfonie precedenti (dette Wunderhorn-Sinfonien) per la mancanza di un dichiarato supporto programmatico. Nell'intenzione dell'autore c'è un nuovo modo di concepire la sinfonia, un senso di distacco dal mondo per lasciarsi trasportare in altri universi espressivi, come egli stesso dichiarò: “Bisogna proprio portare con sé orecchie e un cuore e, non ultima cosa, sapersi abbandonare di proposito al rapsodo, al cantastorie. Una parte di mistero rimane sempre: perfino per il creatore!”.